Sulla frequenza da parte di profughi dei corsi di alfabetizzazione negli stessi orari degli altri alunni regolarmente iscritti alla scuola secondaria di primo grado “Pacifico Valussi”, esprimiamo il nostro totale disappunto e la completa contrarietà. Nessuno mette in dubbio il diritto allo studio e all’alfabetizzazione dei richiedenti asilo, ma nello stesso tempo, considerato che l’istituto è frequentato da ragazzi e ragazze minorenni, ognuno ai propri livelli dovrebbe adoperarsi affinché gli spazi comuni e quelli destinati allo svolgimento dell’attività scolastiche-educative, non siano utilizzati da terzi. Non a caso i profughi sono tutti maggiorenni, il fatto stesso che gli orari di lezione coincidano con la presenza di estranei crea sicuramente un’inopportuna promiscuità, con il rischio di non riuscire a garantire il rispetto e i requisiti minimi di sicurezza. Tutto ciò è paradossale. Questa estate con il decreto n. 73/2017 del Ministro della Salute, poi convertito in legge n. 119/2017, ha reso obbligatorie le vaccinazioni per i bambini da 0 a 16 anni, e un’autocertificazione sulla profilassi vaccinale eseguita per il personale docente e Ata. Per contro assistiamo come in questo caso alla scuola Valussi non solo c’è una mescolanza tra persone, oltretutto straniere e proveniente da zone geografiche dove tuttora esistono malattie ed epidemie da noi debellate da oltre mezzo secolo, qui è capire quale profilassi vaccinale è stata approntata nei confronti dei profughi frequentatori per consentire l’accesso nell’Istituto. Per questi motivi riteniamo questa mossa molto azzardata, quindi, condividiamo a pieno le perplessità e le preoccupazioni espresse dei genitori e riteniamo che l’approccio alla questione, visto il luogo prescelto, denota molta superficialità. Non solo, considerato che la scuola media rientra nelle competenze comunali, il sindaco Honsell e l’assessore competente non potevano non sapere cosa stava succedendo con l’inizio dell’anno scolastico, ma se questi erano a conoscenza, allora veramente siamo di fronte a solito pressapochismo sia da parte del sindaco sia dall’assessore comunale competente in materia, con l’aggravio di non avuto quella responsabilità amministrativa che occorre in questi casi, di avvertire e mettere al corrente i genitori degli alunni. Chi si occupa di questi corsi e chi ha la gestione e il controllo sui profughi ha il dovere di risolvere quanto inopportunamente ha creato. Per questi motivi, sollecitiamo il Sindaco e il Prefetto affinché si adoperino a trovare altre sedi alternative. La nostra proposta è chiara e pragmatica. Se proprio questi corsi si devono fare, esistono enormi spazi messi a disposizioni per i profughi nell’ex caserme Cavarzerani e Friuli, dove la Regione ha stanziato oltre 400 mila euro per sistemare alcune palazzine. Abbiamo raccolto diverse lamentele dei genitori degli alunni che hanno segnalato quanto stava accadendo, e ritenendo un tema importante e molto sentito, per il prossimo Consiglio comunale depositeremo un’interpellanza urgente (question time). A firmarla i consiglieri comunali Vincenzo Tanzi e Maurizio Vuerli di Forza Italia, Giovanni Marsico di Identità civica, Paolo Pizzocaro della lista Per Udine, Enrico Berti – Pdl e Mirko Bortolin – Udc.
Con l’interpellanza urgente, poniamo delle puntuali domande al sindaco e alla giunta, per conoscere:
- come mai l’amministrazione comunale non era a conoscenza di tale problematica e non erano stati informati preventivamente sin dell’inizio dell’anno scolastico 2017/18; tutto ciò a maggior ragione, considerato che gli Istituti di istruzione secondaria di 1° grado fanno capo alla gestione del Comune di Udine;
- considerato il piano nazionale vaccinazioni e la legge n. 119/2017, dispone puntualmente una serie di misure e vaccinazioni per potersi iscrivere alla frequenza scolastica degli alunni fino al 16° anno di età, e nello stesso tempo la legge impone la dovuta autocertificazione per il personale docente e Ata, si rende opportuno capire a quale profilassi vaccinale siano stati sottoposti i richiedenti asilo per poter accedere ai corsi e alla frequenza delle lezioni nell’Istituto “Pacifico Valussi”;
- quali verifiche e soluzioni alternative sono attualmente in corso o sono state adottate al fine di trovare altra idonea sistemazione, in modo di avere anche idonee garanzie sul rispetto delle misure igienico-sanitarie e di sicurezza al fine di evitare detta promiscuità tra gli alunni e terzi, oltretutto estranei al sistema scolastico e di insegnamento cui l’Istituto in questione si prefigge.