Da oltre un anno abbiamo depositato in Procura della Repubblica l’esposto contro i cinque passaggi a livello che tagliano in due la città, dal bivio di Vat fino alla stazione ferroviaria di Udine. Una questione che va avanti da anni senza mai giungere concretamente a una soluzione. In 10 anni di amministrazione comunale di Honsell è stato siglano solo un inutile protocollo d’intesa con Rfi con cui si prende semplicemente atto che, per quanto riguarda i convogli passeggeri, solo dopo il completamento integrale dei lavori del nodo ferroviario di Udine (tra non meno di 4-5 anni, stando alle loro parole) si potrà iniziare a vedere cosa fare. Una disponibilità per adesso da parte di Rfi a effettuare una valutazione di fattibilità tecnica dell’ipotesi di trasferimento di tutto il traffico ferroviario sulla circonvallazione. Nel frattempo, i disagi che spesso creano i cinque passaggi a livello della linea Udine/Tarvisio e viceversa sono sotto gli occhi di tutti. Per questo motivo, già nell’aprile dello scorso anno abbiamo segnalato al Procuratore Capo dr. Antonio De Nicolo i molteplici malfunzionamenti dei passaggi a livelli, con relativo blocco della circolazione e gli innumerevoli rischi per l’incolumità delle persone a causa anche di manovre azzardare da parte di pedoni, ciclisti e automobilisti. Di fronte alla non decisione, o a promesse spesso di circostanza, ci sono migliaia e migliaia di cittadini che attendono risposte. Vogliamo ripartire da quella segnalazione alla Procura. Dopo oltre un anno è normale domandarsi cosa è stato fatto. Se vero che noi tutti confidiamo nel bontà della lavoro degli inquirenti, nello stesso tempo siamo preoccupati che a tuttoggi non c’è stata una presa di posizione chiara. Dispiacerebbe se tutto fosse rimasto una lettera morta. Lunga quella tratta c’è un problema serio e reale. Non è la prima volta che succede che le sbarre rimangono abbassate intrappolando anche le ambulanze alle prese con le chiamate di soccorso. La prevenzione è la base di ogni concetto capace di superare qualunque contrapposizione e qualunque schiarimento politico. Per questo riteniamo che prima si interviene meglio è per tutti. Non solo per far luce a quanto periodicamente accade, ma al fine di scongiurare che succeda il peggio. Non vorremo che dopo l’irreparabile, il coro si alzasse unanime, pronti a puntare il dito contro qualcuno. Questa sì che sarebbe una sconfitta per un disastro noto e annunciato da tempo.