Gli attuali criteri di selezione per l’ammissione al metodo Montessori vanno rivisti. Chiediamo, inoltre, all’amministrazione comunale più coinvolgimento e più controllo in futuro al fine di garantire un trattamento equo per tutti. È un problema molto sentito in città, e se la richiesta di alunni va di anno in anno sempre in aumento, non solo il sistema scolastico deve iniziare a ragionarci per venire incontro alle esigenze, ma anche il Comune, visto che l’insegnamento montessoriano interessa la scuola primarie, deve farsi parte dirigente affinché possano essere soddisfatte tutte le richieste. Uno sforzo cui Palazzo D’Aronco non può sottrarsi. Un tira e molla che non abbiamo gradito. A febbraio, l’assessore Raffaella Basana affermava che non era possibile avere una sezione in più. Anche in commissione cultura e istruzione di oggi è stato ribadito che è al vaglio in attesa di validazione dell’Ufficio scolastico regionale, l’ipotesi per il solo prossimo anno scolastico di aumentare a tre le classi prime composte da 25 alunni. Noi chiediamo, non una situazione di precarietà, ma una soluzione definitiva alla questione. Non possiamo ogni anno trovarci a parlare sempre dello stesso problema. Considerato che il Comune contribuisce al finanziamento del progetto, si faccia capofila assieme ai dirigenti scolatici e all’Ufficio scolastico regionale per dar vita a un tavolo tecnico con delle finalità ben precise. Stilare, innanzitutto i nuovi criteri di ammissione, non penalizzanti per chi è monoreddito e risiede a Udine, come successo di recente, e superare una volta per tutte il nodo classi. Convinti che bisogna mettere d’accordo tutti, sia gli esclusi, sia chi attualmente usufruisce dell’insegnamento, occorre sin da subito una pianificazione futura interessando gli altri Istituti comprensivi della città. Un’idea su cui lavorare potrebbe essere la riconversione della scuola Dante, ha spazi sufficienti e potrebbe ospitare più sezioni. Di fatto, si verrebbe a creare lì un polo montessoriano di riferimento che metterebbe d’accordo tutti. Partendo da questa proposta e dalle iscrizioni che sono sempre in aumento, andrebbe incrementata la dotazione organica degli insegnati. Con più insegnati e più classi, si riuscirebbe a mantenere il previsto numero di 18 alunni per classe e aumentare le ore di lezione, dati imprescindibili su cui è tarato il metodo per avere un proficuo apprendimento. Siamo a fine marzo, non c’è tanto tempo a disposizione, ma almeno quello sufficiente per impostare e definire una linea, per evitare quantomeno che il numero di bambini esclusi per vari motivi, 43 per quest’anno, si incrementi con le prossime iscrizioni.