Sappiamo che la nomina del presidente dell’Azienda per i servizi alla persona spetta al sindaco, quello che noi chiediamo è un confronto aperto e costruttivo sulla rosa di nomi che ha sua disposizione, visto che il futuro de La Quiete e degli organi dirigenti non si limiterà alla contingenza breve, ma andrà ad incidere sulle scelte future da qui ai prossimi 5 anni. Non solo, programmi e assunzioni di responsabilità nel campo sanitario e dell’assistenza alla persona, ci sono in ballo ampliamenti e future realizzazioni, come ad esempio la costruzione dell’hospice, dove il dibattito è tuttora aperto, considerato anche che da dicembre sono scaduti i termini di validità delle cariche del Cda della Fondazione hospice-Morpurgo Hofmann e oltretutto sono dimissionari in carica finché non viene nominato il nuovo organo. Tornando alla nomina, leggiamo che circolano diversi nomi, non vogliamo assolutamente che succeda come è accaduto sulla nomina del presidente della fondazione del teatro Giovanni da Udine, Paolo Vidali, dove era già tutto scritto e pianificato a tavolino. Quello che chiediamo è, a prescindere da quale parte politica arrivano le indicazioni dei nomi, si possa affrontare nelle sedi opportune un dibattito aperto e trasparente. Motivo per cui, invitiamo il collega e consigliere comunale Hosam Aziz a convocare d’urgenza la commissione politiche sociali, affinché il sindaco vanga a riferire in aula sulla rosa dei nomi che ha a sua disposizione e in base a quali scelte e criteri nominerà il presidente della struttura, se sarà attraverso un attenta lettura dei curriculum dei candidati proposti, tenendo conto delle loro qualità, dell’esperienza e delle professionalità acquisite, oppure deciderà di dare seguito alle solite forzature politiche sull’imposizioni a tutti i costi dei nomi.