Degrado e scritte sui muri

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Il degrado, le scritte e la sporcizia nelle aree verdi della città è una questione che si trascina da anni e l’amministrazione comunale e in primis il primo responsabile del settore, l’assessore Enrico Pizza, hanno fatto solo proclami, poiché la situazione è rimasta invariata. Già dal 2012 con il progetto cittadinanza attiva il Comune di Udine ha testato la soddisfazione su vari argomenti. Tra i più segnalati dai cittadini erano le aree verdi cittadine, oggetto di reclami per degrado e incuria. Detto ciò, se prendiamo per esempio l’area verde “Ambrosoli”, nel maggio del 2013 fu oggetto a mia firma di un interrogazione. Visto le condizioni in cui si trova a distanza di anni, siamo sempre alle solite promesse e pochi fatti. Da allora quel parco è sempre peggiorato e i problemi non sono stati mai risolti.  Siamo al 2015 e adesso Pizza tira in ballo il regolamento per aree verdi. Voglio ricordare che è stato approvato da oltre due mesi, e se ci fosse stata la volontà sarebbe tutto risolto. Perché è inutile continuare a tirare in ballo le competenze che ha l’Università sulle facciate. Se non è cambiato nulla, il Comune è tra i primi responsabile e se occorre per il bene della città, deve fare la voce grossa. Altro che assicurare che il prossimo anno si interverrà. Occorre farlo immediatamente. Capiamo che il rimandare di questa amministrazione è meglio che esporsi. Identica cosa sta facendo con l’approvazione del regolamento di polizia urbana, già pronto in bozza a firma del Comandante della polizia locale, solo che la Giunta comunale continua a tenerlo nel cassetto. Dico questo perché c’è un motivo ben preciso. In questo regolamento c’è un articolo ben preciso sul degrado, sulle scritte sui muri e di conseguenza sui scarabocchi, spesso un divertimento di vandali che prendono di mira luoghi ed edifici storici. Questo per dire che le modalità per porre fine ci sono, manca solo la volontà. Nel porre l’accento su questo tema, va aggiunto anche il degrado in cui versa vicolo Agricola. Un vero pugno in un occhio in un punto bellissimo della città, oltretutto sotto tutela delle Belle Arti.